RIMINI - L’ortofrutta, prima voce dell’export agroalimentare italiano (22% del totale), ha la sua fiera di riferimento: Macfrut. Organizzata da Cesena Fiera, è in programma a Rimini Fiera dal 14 al 16 settembre 2016. Molte le novità della 33esima edizione, due le parole d’ordine: internazionalizzazione e innovazione.
Tantissimi gli appuntamenti di questa edizione, con una serie di eventi dedicati a uno dei settori produttivi più significativi per l’economia italiana. Alla fiera sarà presente anche la Camera di Commercio Italo Araba che ha organizzato un seminario giovedì 15 settembre, dalle 12.30 alle 14.00, presso la Sala Meeting Hall B5, dal titolo: "Internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati arabi. La certificazione halal per la filiera agroalimentare."
Le relazioni sono affidate a Raimondo Schiavone (Vicepresidente e Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Araba) e AnnaMaria Aisha Tiozzo (Presidente di WHAD - World Halal Development - halal certification center- ITALIA).
Dettagli
Export, la sfida del coraggio
Uno studio della Camera di Commercio Italo-Araba sulle opportunità per le aziende sarde
L'Unione Sarda (17 agosto 2016) - L'export sardo torna timidamente a crescere ma ancora non basta. Al netto dei prodotti petroliferi, che pesano per oltre l'80 per cento del totale sui due piatti della bilancia commerciale, gli altri comparti continuano a soffrire e registrano un “fatturato” che vale meno del 3 per cento del Pil dell'intera regione. «Una scarsa propensione all'internazionalizzazione, un segnale negativo che abbassa la crescita potenziale», spiegano gli esperti dell'Istituto Tagliacarne, in un report di un paio d'anni fa. Poco, in questi ultimi mesi di crisi diffusa, è cambiato. Ed è una sfida, quella che attende le aziende sarde, che non è ancora persa, con l'obiettivo di conquistare maggiori spazi all'estero, soprattutto ora che si sta aprendo un mercato che negli anni conterà sempre di più. «Nel 2025 un terzo della popolazione mondiale sarà di fede musulmana è già oggi l'economia Made in Islam di fatto controlla tutti i mercati a più veloce crescita», avverte Raimondo Schiavone, vicepresidente della Camera di commercio Italo-Araba, che con Alessandro Aramu ha curato il volume “Internazionalizzazione delle imprese” (Arkadia editore), con la prefazione di Aldo Berlinguer.
I MERCATI «Internazionalizzarsi non significa delocalizzare i fattori produttivi di un'impresa, di una comunità, di un Paese», sottolinea Berlinguer, ordinario di Diritto comparato all'Università di Cagliari. «È cambiare mentalità, modalità di lavoro, è aprire i propri orizzonti prima sul piano culturale, poi su quello produttivo e commerciale». E la questione export è solo una parte di questa sfida. «L'impresa diventa in qualche modo internazionale – spiega Schiavone – perché vende i prodotti all'estero, acquista da fornitori esteri, produce o trova le sue fonti di finanziamento all'estero». Però le esportazioni rappresentano il passo spesso decisivo per un'impresa che guarda ai mercati esteri. E non è ammessa l'improvvisazione. Quindi serve un buon piano export e una certa solidità finanziaria, mettendo nel conto ulteriori risorse da investire. Elementi essenziali che però da soli non bastano se l'azienda non offre prodotti di qualità a prezzi competitivi. E poi, come suggerisce Schiavone, bisogna «valutare la possibilità di collaborare con professionisti e consulenti esterni», verificando «le opportunità di finanziamento previste a livello nazionale, comunitario e internazionale». Ad aiutare le aziende in questo percorso non sempre facile ci sono due enti specializzati, Simest e Sace, oltre a una serie di servizi offerti dall'Ice, l'Istituto per il commercio estero, da associazioni di categoria e camere di commercio.
I PAESI ARABI Negli ultimi anni, poi, si sono aperte immense autostrade che portano a nuovi mercati. «I Paesi arabi rappresentano una grande opportunità per le nostre aziende», dice Schiavone, segnalando l'area del Medio Oriente e del Nord Africa, terre profondamente diverse tra loro e spesso attraversate da conflitti e profonde trasformazioni sociali e politiche, che però già ora e sicuramente in prospettiva sono un polo d'attrazione per l'export delle piccole e medie imprese italiane. Basta pensare agli scenari offerti dagli Emirati Arabi e dal Qatar, due realtà dinamiche e in fortissima crescita, e da Kuwait e Oman.
L'EXPORT A frenare il processo di internazionalizzazione contribuiscono le caratteristiche del tessuto produttivo: in Sardegna oltre il 96 per cento delle imprese sono piccole o piccolissime, un dato che comunque non si discosta troppo dalla media del Sud e di tutta Italia. Altri ostacoli sono poi la difficoltà di accesso al credito e la scarsa competitività dei prezzi, con un alto costo unitario del lavoro. Non bisogna quindi sorprendersi se le ultime rilevazioni statistiche sulla bilancia commerciale dell'Isola – dominata dallo scambio di prodotti petroliferi raffinati, cioè l'attività della Saras di Sarroch - mostrano cifre minime e percentuali irrilevanti per la maggior parte dei comparti. Unico dato confortante, la crescita dal 2015 al 2014 del settore “alimentari, bevande e tabacco”, passato da 172 a 195 milioni di euro. Un piccolo passo verso una sfida difficile ma non impossibile.
Alessandro Ledda
In un anno particolarmente significativo per il Sistema Sanitario Regionale, interessato da un processo di riforma di portata storica, la ASL di Nuoro ha avviato un nuovo percorso di rendicontazione sociale improntato sul dialogo con i principali attori co-responsabili del benessere del territorio.
Tale percorso ha portato alla pubblicazione del primo Bilancio della salute, che verrà presentato mercoledì 27 luglio alle 16:00 presso la Sala convegni di AREA (ex IACP), in Via Piemonte 2 a Nuoro.
www.bilanciodellasalutenuorese.it
I comuni di San Gavino, Serramanna, Sardara, Serrenti, Nuraminis, Pabillonis e Villasor parteciperanno all’avviso pubblicato dall’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Autonoma della Sardegna per la selezione dei GAL e delle strategie di sviluppo locale per il 2014-2020. A tal fine il territorio ha deciso di avviare un processo partecipativo per la redazione del Piano di Azione Locale e la definizione della strategia di sviluppo da oggi fino al 2020. Un percorso, avviato lo scorso 18 luglio a San Gavino, che definirà il nuovo Piano attraverso il dialogo attivo con tutti gli attori pubblici e privati, coinvolti nella progettazione del futuro prossimo dell’area.
Gli incontri saranno sviluppati sia con la metodologia del European Awarness Scenario Workshop (EASW) con la finalità di individuare scenari e azioni condivise fra i diversi gruppi di portatori di interesse, che mediante gruppi di miglioramento -focus group- per approfondire con le singole categorie gli aspetti più significativi, funzionali alla stesura del Piano di Azione Locale.
Il Calendario:
Serramanna (Analisi del contesto e passata programmazione)
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Sardara (Individuazione dei fabbisogni) Lunedì 25/07/2016
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Serrenti (Gerarchizzazione dei bisogni) Giovedì 28/07/2016
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Nuraminis (Linee strategiche) Lunedì 01/08/2016
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Pabillonis (Azioni chiave)
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L’internazionalizzazione è un processo evolutivo naturale dell’impresa, che consente di cogliere nuove opportunità commerciali offerte dal mercato internazionale. Il tema è trattato in maniera accurata in un volume, curato da Raimondo Schiavone (Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo Araba) e dal giornalista Alessandro Aramu, dal titolo: “Internazionalizzazione delle imprese – l’Italia e la sfida dei mercati esteri” (Arkadia Editore, 15 euro) con la prefazione di Aldo Berlinguer, professore ordinario di diritto comparato all’Università di Cagliari.
Il volume, scritto a più mani da autorevoli personalità del mondo accademico, dell’impresa, del commercio internazionale, dell’economia e della finanza, rappresenta una sorta di bussola per tutte le aziende che vogliono intraprendere un percorso complesso e ricco di insidie, raccoglie i contributi di autorevoli professionisti nei campi dell’economia, della finanzia, dell’impresa, del diritto, della comunicazione e del commercio internazionale. Il saggio vuole essere un punto di riferimento per gli imprenditori e gli uomini d’affari che operano con l’estero e per le realtà economiche, produttive, associative e istituzionali del nostro Paese.
Sullo sfondo dello studio c’è l’esperienza della Camera di Commercio Italo- Araba che dal 1972 promuove la cooperazione economica e le relazioni commerciali dell'Italia con i 22 paesi della Lega degli stati arabi. Un’esperienza che ha consentito di accrescere i rapporti con le realtà produttive del Nord Africa, del Medio e Vicino Oriente, diffondendo la conoscenza dei sistemi e settori produttivi, favorendo il trasferimento di tecnologia e lo scambio di beni e servizi e promuovendo la costituzione di società miste. Il presente lavoro si avvale anche dall’attività svolta in questi anni dalla società Primaidea che, attraverso lo sportello per l’internazionalizzazione, negli ultimi anni ha fornito a numerose aziende italiane un supporto per affrontare la sfida dei mercati esteri, anche grazie alla creazione della Borsa Internazionale delle imprese italo-arabe.
Nella prima parte si esaminano i profili generali dell’internazionalizzazione, con un focus sugli strumenti europei, nazionali e regionali a disposizione degli imprenditori che guardano ai mercati esteri, sugli aspetti di natura contrattuale e sui temi legati alla comunicazione aziendale e ai rapporti con la stampa internazionale. La seconda parte guarda, invece, alle grandi opportunità offerte dai paesi arabi, con un focus sull’Algeria e l’Arabia Saudita, due importanti mercati di riferimento per le grandi e le piccole medie imprese italiane. Le analisi sul mercato dei prodotti e dei servizi halal (leciti per il consumo da parte di un credente musulmano), sulla finanza islamica e sugli investimenti dei Fondi Sovrani completano un volume che risponde ai quesiti offerti dalla sempre più elevata complessità dei mercati esteri e dei processi di internazionalizzazione, che implicano conoscenze che vanno ben oltre a quelle esprimibili dalla singola impresa e che necessitano di una profonda comprensione del contesto culturale, sociale ed economico del paese importatore, specie in aree geografiche caratterizzate da conflitti e da situazioni di instabilità politica.
Tra gli interventi si segnalano, tra gli altri, quelli di Silverio Ianniello, docente di economia dei mercati monetari e finanziari presso l’Università degli Studi di Trieste, già consulente dell’ONU, e di Simone Alvaro, Responsabile dell’Ufficio Studi della Consob.
Domenica 17 luglio, in occasione della festa della Madonna del Naufrago, quarta tappa a Villasimius dell’Ufficio mobile della Regione Sardegna "Camineras", la Regione per i cittadini, con i cittadini e verso i cittadini.
Un'occasione per intercettare i cittadini che potranno "dire la loro" alla Regione attraverso “l’Angolo del Confessionale” nato con l’obiettivo di stimolare le opinioni delle persone attraverso suggerimenti, critiche, idee.
Il progetto "Camineras" nasce dall’esigenza di sviluppare il rapporto di comunicazione, di dialogo e di fiducia tra i cittadini e il sistema Regione.
Un innovativo contesto di partecipazione e comunicazione attiva che si propone di garantire la diffusione capillare della comunicazione sul territorio attraverso il contatto diretto con i cittadini prevalentemente in occasione di eventi ad alta affluenza di pubblico.
Le finalità:
- promuovere l’immagine dell’ente;
- promuovere e favorire la conoscenza e l’utilizzo delle opportunità offerte dall’amministrazione regionale;
- informare sul diritto di accesso agli atti dell’amministrazione regionale;
- promuovere i servizi erogati dalla rete degli Urp della Ras;
- attuare processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti,
- svolgere attività di raccolta delle esigenze e delle proposte dell’utenza;
- fornire al pubblico informazioni sulla struttura dell’amministrazione regionale;
- promuovere la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti interattivi di partecipazione dei cittadini e in particolare le possibilità di democrazia partecipata offerte dalla piattaforma di e-democracy “ParteciPa”;
- promuovere le opportunità di mobilità trasnazionale nell’ambito della formazione della cittadinanza europea offerte dal centro Eurodesk dell’Urp della Presidenza – centro di informazione e divulgazione delle opportunità offerte dalla Comunità europea nell’ambito dei programmi Erasmus+, ed Europa per i cittadini.
La campagna di comunicazione, articolata in 18 giornate, sarà itinerante nei vari territori della Sardegna.
Oggi 11 luglio il settimo e ultimo incontro del percorso partecipativo #partecipareperprogrammare del Gal Sarcidano Barbagia di Seulo. L'appuntamento è a Seui alle ore 15:30 presso la sala consiliare del Municipio.
Sarà inoltre possibile seguire in streaming l'incontro.
l percorso – in 12 tappe – che definirà il nuovo Piano attraverso il dialogo attivo con tutti gli attori pubblici e privati, coinvolti nella progettazione del futuro prossimo dell’area, è organizzato da SOS srl.
Spett.le Autorità Portuale di Cagliari
Cagliari e' una bella Città, vivibile, pulita, circondata dal mare, un Porto su cui si affaccia il centro, il vento costante che la purifica in ogni ora della giornata. C'è un popolo silenzioso che all'alba la percorre: anziani, salutisti, hobbisti della corsa o delle passeggiate, insonni. Non folle ma tante persone con buona volontà che si alzano presto e che per evitare il primo traffico cittadino sperano di poter utilizzare quei luoghi, peraltro pochi, dove non si incontrano macchine, dove si respira aria ancora pura. Però tutti i giorni queste persone devono incontrare ostacoli, non quelli della natura, belli da superare, ma quelli imposti dall'uomo. Veniamo al merito della lettera. Il Molo Ichnusa è spesso chiuso in parte, senza motivo, perché alcune navi della Marina Militare vi sostano e forse i loro comandanti non tollerano il fruscio dei passanti durante le ore della mattina, transennato come un bunker per proteggere la Nave Orione che di stellare non ha proprio nulla, che peraltro spesso tiene i motori accesi riempiendo l'atmosfera circostante di puzza di gasolio. La passeggiata pavimentata in legno, unico percorso possibile per raggiungere Su Siccu viene aperta alle 6 del mattino circa, in ragione della sveglia del sorvegliante, sbarrata come a preservarla da un'usura notturna, quasi fosse un'opera d'arte detenuta al Louvre. Si alle 6 del mattino, quando i podisti sono già almeno da un'ora per strada, lo sapete a che ora fa Alba a Cagliari? Un ostacolo non insormontabile, la maggior parte dei salutisti del mattino saltano le transenne a loro rischio e pericolo e soprattutto è inspiegabile il perché debbano farlo. Stiamo parlando di un tratto di passeggiata illuminato che costeggia immobili militari video sorvegliati. Peraltro se ci fossero dei reali motivi di sicurezza bisognerebbe chiudere l'intero molo Ichnusa e l'area di Su Siccu. Non vorrei aver dato con queste affermazioni un'idea a qualche zelante funzionario. Ancora da cittadino mi domando, ma è utile pagare un vigilante per aprire e chiudere una passeggiata alle brave persone? Perché badate i malintenzionati non si pongono problemi a saltare quelle 4 orribili transenne in alluminio. Ora per anni ci si è vantato di questa bella passeggiata Cagliaritana, ma è possibile che dobbiate essere Voi a decidere a che ora i cittadini la devono utilizzare? Tralascio le sterpaglie e le erbacce che ormai invadono la pista ciclabile dietro il Capannone Nervi, forse questo non è di Vostra competenza, o magari si. Non mi aspetto una risposta ma un sogno lo ho: che da lunedì la passeggiata sia sempre aperta, che le navi della Marina occupino lo specchio d'acqua e non il Molo, magari che tengano i motori spenti e che io mi faccia una ragione che l'Autorita' Portuale di Cagliari e quella che sarà riformata dell'intera Sardegna serva a qualcosa, non solo a creare barriere e divieti.
Con ossequio porgo i miei più cordiali saluti.
Raimondo Schiavone
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